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Montessori, Alzheimer e ASP Ad Personam

Montessori, Alzheimer e ASP Ad Personam

Tra le esperienze che mi hanno vista approcciare il metodo Montessori alla malattia di Alzheimer, vi è la collaborazione con ASP Ad Personam di Parma.

Questo progetto inizia nel 2016.

Proprio in quell’anno, infatti, l’amministratore delegato mi esplicitò il  grande interesse da parte dell’azienda a conoscere ed applicare il metodo Montessori alle persone affette da demenza.

Nelle loro strutture, come del resto nella maggior parte d’Italia, si conoscono e si utilizzano svariati approcci riabilitativi ma ancor poco si conosce il metodo Montessori.

L’approccio Montessori è stato studiato e riadattato dal dr. Cameron Camp negli Stati Uniti e diventato Programma Montessori per la Demenza.

Esso è stato oggetto di numerose ricerche e svariati studi in questo ultimo decennio e sembra aver ottenuto, all’unanimità, un gran successo in termini di recupero e potenziamento.

Questo perché è rispettoso della persone e del loro sentire: non impone ma chiede.

Non ripete e si rinnova ogni giorno  focalizzando e implementando le abilità residue.

Tutto questo con un lavoro meraviglioso ricco di stimoli e proposte sempre diverse che hanno ricadute estremamente positive sia in termini di recupero sia in termine di benessere.

La collaborazione con ASP Ad Personam

Con Asp la collaborazione è durata per tre lunghi anni e ha visto nascere diversi centri operativi specializzati nella somministrazione delle attività montessoriane e nella capacità di cogliere aspetti e valorizzare il lavoro e la vita degli ospiti.

Gli operatori sono stati entusiasti del lavoro svolto che, ad oggi, prosegue sotto forma di consulenza.

Il lavoro, infatti, ha rimesso al centro la persona oltre che il saper fare degli operatori. E, proprio attraverso le loro competenze, abbiamo costruito questo progetto meraviglioso.

Il corso di formazione

Il corso di formazione degli operatori ha avuto durata di 6 mesi.

La formazione ha visto la numerosa partecipazione di OSS, animatori e fisioterapisti che si sono cimentati per la prima volta nella realizzazione di un setting montessoriano oltre che proposte nuove e stimolanti.

I corsisti hanno realizzato da soli tantissime attività.

Tra queste attività anche un album di lavoro completo delle schede tecniche delle attività così da essere in grado di riproporre e rivedere tutto il lavoro svolto.

Grazie all’utilizzo di griglie osservative si è potuto monitorare e ri-programmare estensioni orizzontali e verticali (attività più semplici e meno semplici) capaci di modulare le difficoltà delle attività in base alle capacità individuali.

Montessori, Alzheimer e ASP Ad Personam

Il corsivo e Montessori: imparare spontaneamente

il corsivo e Montessori: imparare spontaneamente

Ma perché usate le lettere in corsivo?

La scoperta “immediata e impetuosa” della scrittura avviene molto presto nei bambini…

Già all’età di quattro anni, sono molto attratti dalle lettere….le cercano, le chiedono, le scrivono. Questo slancio evolutivo dovrebbe essere accompagnato da altrettanta spontaneità.

Il bambino a quattro cinque anni utilizza i sensi per esplorare l’ambiente, soprattutto la vista e il tatto. Si muove avido alla ricerca di spazi da esplorare e oggetti da toccare…

Quando scopre le lettere, di solito quelle del proprio nome, manifesta un grande desiderio di scriverle.

Vuole dimostrare quanto è capace e non trova nulla nell’ambiente che lo conduca alla scrittura spontanea.

Quindi, chiede e si riferisce all’adulto, il quale disegna lettere in stampato maiuscolo pensando di facilitare o abbreviare il lavoro del bambino.

Lo stesso bambino si ritroverà qualche anno dopo ha dover imparare faticosamente come destrutturare quei segni geometrici, netti e staccati tra loro per far spazio a lettere più fluide, curve e legate fra loro.

A questo punto sarà scemato in lui l’interesse per la scrittura e il lavoro si dimostrerà faticoso ed estremamente noioso perché privo di motivazione (se ci pensiamo…..anche per noi sarebbe così).

Inoltre, in quello stesso momento viene a lui richiesto di comporre brevi testi e pensieri significativi ….ma la fatica di ricominciare prevarrà sull’entusiasmo del tracciare. 

Se ci pensiamo bene, il segno del bambino, nasce lineare, curvo e tondeggiante: il disegno di un bambino piccolo ha a che fare con i primi tratti della grafia di un bambino leggermente più grande…

…e allora perchè smorzare e interrompere questo processo così naturale?

Non è vero il contrario….cioè se il bambino fin da piccolo avrà acquisito dimestichezza e spontaneità nel corsivo non farà alcuna fatica a saper leggere le altre lettere.

Questo gli consentirà, inoltre, di anticipare la lettura e dimostrerà una grande cura nella tenuta dei quaderni.

Si appassionerà all’elaborato perchè questo processo sarà nato con lui.

il corsivo e Montessori: imparare spontaneamente

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Progetto Madagascar e Montessori: “TSIKITSIKI”- SOS SCUOLA

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Madagascar e Montessori Parma: TSIKITSIKI – SOS SCUOLA

Il Progetto “Madagascar e Montessori: TSIKITSIKI – SOS SCUOLA”, condotto e realizzato in Madagascar, è stato, senza dubbio, l’esperienza educativa che più mi ha toccato il cuore.

Un “AULA APERTA”

Con l’associazione GENTE D’AFRICA di cui faccio parte, e la collega Raffaella Berto psicologa e psicoterapeuta di Varese abbiamo attuato questo importante progetto educativo che ha visto la realizzazione di una vera e propria “AULA APERTA”.

L’AULA APERTA fu  in grado di accogliere bambini provenienti da contesti svantaggiati e deprivati. Ha, inoltre, offerto loro la possibilità di proseguire o iniziare un percorso scolastico alternativo e individuale che altrimenti sarebbe stato compromesso e frammentato.

Un progetto “ALTERNATIVO”

Il progetto si è rivelato senz’altro ALTERNATIVO.

Alternativo perché abbiamo scelto di introdurre attività e proposte esperienziali controcorrente. Esse, infatti, veicolano concetti importanti e che affondano le radici nel movimento come principio base del apprendimento (confermato dalle ultime ricerche scientifiche).

Le attività scelte, di solito, non sono tra quelle presenti nella classiche aule scolastiche.

Sono, difatti, ispirate al metodo Montessori.

Un progetto “INDIVIDUALE”

Un’altra caratteristica del “Progetto Madagascar e Montessori: TSIKITSIKI – SOS SCUOLA” è il suo essere stato INDIVIDUALE.

Individuale perché ogni piano educativo, per essere efficace e incontrare l’interesse del bambino, deve poter rispecchiare le caratteristiche e rispondere ai bisogni del singolo individuo.

STORIE DI APPRENDIMENTO

L’Africa, tanto affascinante e incredibilmente bella, è, al contempo, un territorio difficile perché molto molto lontano dal nostro modo di vivere, sentire e pensare.

Eppure, questi bambini hanno risposto con una tale gioia e un tale coinvolgimento da spazzare qualsiasi dubbio o esitazione in merito alla validità della proposta.
Ogni bambino, durante tutto il periodo passato assieme, ci ha mostrato in modo chiaro la strada che insieme avremmo potuto percorrere.
Strada che poi ci ha portato a realizzare quello che sarebbe diventato modello da seguire e implementare.

Con l’aiuto dei volontari di “IBO Italia“, abbiamo osservato e progettato le Storie di Apprendimento di ciascun bambino, ovvero le opportunità educative che ciascun bambino metteva in campo per trarre dall’ambiente il massimo potenziale educativo.

Tutto questo ha generato importanti e positive ricadute su apprendimenti e benessere.

 Il lavoro è stato da me condotto e coordinato con la supervisione di Raffaella Berto e il sostegno e la grande professionalità dei volontari IBO Italia tanto da divenire un progetto importante e continuativo sia per l’ associazione che per il territorio (https://www.gentedafrica.org/progetti/154).